La motivazione nel ciclismo, come nella vita, è un input che proviene da dentro, uno stimolo che spinge qualcuno ad intraprendere e portare a termine un’azione a prescindere dalle difficoltà che incontrerà lungo il suo cammino
La motivazione nel ciclismo, come nella vita, è un input che proviene da dentro, uno stimolo che spinge qualcuno ad intraprendere e portare a termine un’azione a prescindere dalle difficoltà che incontrerà lungo il suo cammino. Non è raro che essa vada di pari passo con l’ambizione o con la passione per una data attività.
Applicando il concetto al ciclismo la motivazione è porsi un obiettivo (partecipare ad una data competizione, vincere un certo trofeo, migliorare il proprio record personale, ecc.) e fare di tutto pur di raggiungerlo (sottoporsi ad allenamenti faticosi, mantenere un certo regime calorico, imporsi di affrontare momenti agonisticamente bui e scoraggianti, ecc.).
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La motivazione, è chiaro, non può nascere da sé, ma deve affondare le sue radici in qualcosa di molto solido: nella voglia di notorietà, nella necessità di fare gruppo con il resto della squadra, di mantenere una certa prestanza fisica, di scaricare le proprie tensioni, di migliorarsi oppure ancora di ricevere consensi e sostegno. Per allenare la propria motivazione basta fare un semplice esercizio. Tra le ragioni sopra elencate, si individuino quelle che più si avvicinano al proprio sentire.
Non è raro che i cosiddetti orientati al risultato (quelli cioè che vedono nello sport più una motivazione agonistica che altro) vengano spronati dal desiderio di primeggiare e di ottenere un riconoscimento. Altri sportivi sono invece orientati al superamento di sé stessi: essi mirano cioè a migliorarsi e a spendersi, a prescindere dai piazzamenti agonistici. Una volta inquadrata la propria mentalità, si dovrebbe procedere trascrivendo su un foglio, da tenere sempre con sé nei momenti meno felici dal punto di vista sportivo, cosa spinge l’atleta ad affrontare tanti sacrifici pur di primeggiare nel ciclismo. Torna utile anche riguardare vecchi filmati e constatare i progressi ottenuti, porsi degli obiettivi, immaginare una vita senza il ciclismo e parlare con altri della propria passione.
I fattori che influenzano la mente del ciclista
Ebbene sì: la mente influisce su qualsiasi cosa, anche sulla resa sportiva. Tutto sta nella capacità dell’atleta di tenerla in qualche modo a freno se momentaneamente mal disposta (rabbia, pensieri negativi, ecc.) o nella capacità di sfruttarne le energie se attraversa una fase positiva.
Oltre che dai pensieri che passano per la testa del ciclista, la competizione può in qualche modo essere influenzata dalla mente alleata, ossia capace di autoincoraggiare l’atleta attraverso una sorta di dialogo con sé stesso. In questa pratica rientrano il ricordo di esperienze peggiori brillantemente superate dallo stesso biker o da altri colleghi, l’autovalutazione e persino l’incoraggiarsi verbalmente, magari a voce alta.
I fattori mentali che determinano i successi nel ciclismo
La presenza mentale richiesta ad un ciclista professionista è tutto fuorché indifferente. Essa passa da alcune caratteristiche psichiche che possono, in un modo o in un altro, incidere sulla motivazione. Prima di esse è sicuramente la perseveranza finalizzata all’ottenimento di uno scopo. Essa va in genere di pari passo con la disciplina, ossia con l’accettazione di un iter più o meno complesso da seguire al fine di raggiungere un dato risultato.
Anche la pazienza ha un suo ruolo di rilievo: sapere attendere senza forzare mai la mano che l’allenamento ed i sacrifici diano i loro frutti è fondamentale. Importante è poi la passione: ci si allena perché se ne ha voglia, perché di vuole raggiungere un obiettivo e lo si fa, per quanto possa essere stancante, con piacere.
Infine, un importante fattore mentale che sicuramente influenza la resa sportiva dell’atleta è la positività: nel corso di una gara o di un allenamento possono verificarsi anche delle esperienze negative, ma vanno sempre valutate come un’occasione per imparare qualcosa di nuovo e di utile.
Alcuni consigli per migliorarsi
Migliorarsi significa motivarsi e la motivazione, se ne parlava poco prima, passa da diverse tappe. Ci si migliora ripetendosi che solo così si potranno raggiungere determinati obiettivi. Per far ciò sono utili anche alcuni trucchetti all’apparenza banali quali allenarsi con un sottofondo di “musica che dà la carica”, immaginarsi al centro di una serie cinematografica di cui si è gli eroi indiscussi, spingere al limite le proprie capacità e, soprattutto, evitare poco costruttivi raffronti con altri atleti: ci si paragoni sempre a sé stessi, in maniera particolare se si è consapevoli di aver comunque fatto enormi progressi.
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